In termini umani, il 1990 non sembra davvero tanto tempo fa. Ma per le navi da crociera dell'era COVID, quel traguardo di trent'anni ha segnato un rito di passaggio minaccioso. Una delle ultime e più sorprendenti vittime della pandemia in corso è la nave Karnika, che di recente si è arenata ad Alang, in India, per essere demolita. Se questa nave unica sembra familiare, è perché ha iniziato la sua carriera come Crown Princess piuttosto rivoluzionaria per Princess Cruises
Con quasi 70.000 tonnellate di stazza lorda, Karnika è la più grande nave passeggeri fino ad oggi ad incontrare il suo destino sul famigerato tratto di spiaggia di dieci miglia nella provincia indiana del Gujarat. Come migliaia di navi nel corso degli anni, si è arenata al largo della costa di Alang e verrà gradualmente portata più vicino alla riva man mano che le sue interiora vengono rimosse e vendute e il suo scafo viene sistematicamente abbattuto nei prossimi cinque o sei mesi.
Specifiche:
69.845 tonnellate lorde
811 da 105 piedi
1.590 in doppia
1.910 occupazione massima dei passeggeri
Alla fine degli anni '30, l'architetto americano Norman Bel Geddes ideò un design futuristico per un transatlantico ispirato a una balena. Il rivestimento per lo più "chiuso", con cupola e tre fumaioli non è mai riuscito a superare i tavoli da disegno, sebbene un suo modello "in azione" possa essere visto nel film WC Fields, "The Big Broadcast of 1938".
Ora, facciamo un salto in avanti quasi cinquant'anni dopo, quando i dirigenti della Sitmar Line stavano elaborando i piani per una coppia di navi da crociera da 70.000 tonnellate lorde che dovevano essere costruite in Italia presso i cantieri Fincantieri di Monfalcone. Queste due navi rappresenterebbero una rinascita per il cantiere, precedentemente noto come Cantieri Riuniti dell'Adriatico e che costruì alcuni dei grandi transatlantici italiani del XX secolo. I disegni iniziali promettevano una nave tipicamente angolare e moderna dell'epoca che era simile nell'aspetto generale alla Sitmar Fairmajesty, una nave da crociera da 65.000 tonnellate lorde che era in costruzione in Francia.
Quelle dinamiche di progettazione sono cambiate radicalmente nel 1988, quando Princess Cruises, concorrente di lunga data di Sitmar, è intervenuta e ha acquistato la flotta Sitmar, inclusa la sua nave di nuova costruzione (che è stata completata come la prima Star Princess) e le future gemelle di costruzione italiana, ancora senza nome.
Poiché le nuove costruzioni Princess dovevano essere le prime grandi navi passeggeri ad essere costruite a Monfalcone dall'Eugenio C di Costa Line del 1966, il governo italiano ha arruolato lo Starchitect Renzo Piano per creare navi che avrebbero fatto girare gli occhi, lasciato a bocca aperta e aiutato a riportare l'Italia all'avanguardia nella costruzione di navi passeggeri.
Piano ha preso le specifiche del Sitmar e ha reso una nave con il tetto a cupola con linee ampie ispirate al profilo di un delfino. Per molti aspetti, la sua visione è stata presa in prestito dal transatlantico non realizzato di Bel Geddes immaginato cinquant'anni prima. I disegni iniziali di Piano furono alla fine attenuati per scopi pratici ma anche così, nel bene e nel male, la sua coppia di navi non sarebbe sembrata a nient'altro in mare in quel momento.
La costruzione della nuova nave Princess, scafo numero 5839, che si chiamerà Crown Princess, fu completata nel maggio del 1990 quando la nave fu consegnata a Princess.
Molto prima di diventare la madrina seriale di MSC Crociere, Sophia Loren ha fatto gli onori di madrina della nave in una cerimonia di gala a Brooklyn il 25 settembre 1990.
Crown Princess aveva undici ponti passeggeri, iniziando dall'alto con Sun Deck. La parte interna del Sun Deck ospitava The Dome, uno spazio affascinante che sembrava essere stato irradiato da un episodio di Star Trek con il suo soffitto sinuoso sostenuto da nervature bianche.
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